NULLA LA DELIBERA DELLA SOCIETA' DI CAPITALE ESTRANEA ALL'OGGETTO SOCIALE ANCHE SE ADOTTATA ALL'UNANIMITA'.

Con la sentenza n. 20957 depositata il 4 ottobre 2010, la terza Sezione civile della Corte di Cassazione ha statuito il principio che, in tema di società di capitali, è nulla la deliberazione che autorizzi un atto estraneo all’oggetto sociale e che abbia come conseguenza la destabilizzazione del capitale sociale anche se adottata all’unanimità di tutti i soci rappresentanti il capitale sociale nella sua interezza. Tanto, sulla scorta della considerazione secondo cui “lo scopo sociale corrisponde al limite legale e virtuoso delle imprese” pertanto “l’atto ultra vires compiuto dall’amministratore, con il concerto di soci avventurosi, non viola semplicemente il limite convenzionale dei poteri di rappresentanza, ma viola disposizioni di leggi imperative, anche di rango costituzionale, derivandone in linea di principio, la nullità dell’atto stesso e la conseguente impossibilità di una sua autorizzazione preventiva o ratifica”.

Corte Suprema di Cassazione - III Sezione Civile - sentenza 4 ottobre 2010 n. 20957 - Presidente Trifone