MOTTI LATINI - " S "

Saepius ventis agitatur ingens pinus
Più spesso viene agitato dai venti l’eccelso pino


Salus populi suprema iex esto
La salvezza del popolo deve essere la legge suprema


Salve magna parens frugum, Saturnia tellus, Magna virum
Salve, terra di Saturno, grande madre di biade e di uomini


Satis vixi, invictum enim morior
Ho vissuto abbastanza, poichè muoio invitto


Sedet aeternumque sedebit
Siede e siederà in eterno


Semel in anno licet insanire
Una volta all’anno è lecito impazzire


Semitam, per quam non revertar, ambulo
Io cammino per una via dalla quale non tornerò più indietro


Sequitur superbos victor a tergo Deus
Dio segue alle spalle i superbi


Servum pecus
Gregge servile


Sesquipedalia verba
Parole d’un piede e mezzo, cioè paroloni lunghi


Sibi non cavere et aliis consilium dare stultum
Non provvedere a se stessi e pretendere di consigliare agli altri, è cosa stolta


Sic itur ad astra
Così si va alle stelle


Sic, sic, iuvat ire sub umbras
Così, così devo scendere fra le ombre


Sic transit gloria mundi
Così passa la gloria del mondo


Si fractus illibatur orbis impavidum ferient ruinae
Anche se il mondo cadesse a pezzi, le sue rovine mi colpirebbero impavido


Si mihi difficilis formam natura negavit, ingenio formae damna rependo meae
Se la natura matrigna mi ha negato la bellezza, con l’ingegno supplisco ai difetti della mia forma


Sine causa
Senza motivo


Sine die
Senza (fissare) il giorno, la data


Sine ira et studio
Senza prevenzione e partigianeria


Si parva licet componere magnis
Se è lecito paragonare le piccole cose alle grandi


Sine qua, non (sott. Conditio)
Senza la quale, no


Sit … sermo vester: est, est; non, non
Sia … il vostro parere: sì, sì: no, no


Sit tibi terra levis
Ti sia la terra leggera


Si vis me flere, flendum est primum ipsi tibi
Se vuoi che io pianga, devi piangere prima tu stesso


Si vis pacem, para bellum
Se vuoi la pace, prepara la guerra


Solent mendaces luere poenas malefici
I bugiardi sogliono pagare il fio del male che fanno


Solet a despectis par referri gratia
I disprezzati spesso rendono pan per focaccia


Sol lucet omnibus
Il sole risplende per tutti


Spes sibi quisque
Ciascuno (sia) speranza a se stesso


Spes ultima dea
La speranza (è) l’ultima dea


Spiritus ubi vult spirat
Lo spirito spira ove vuole


Statu quo
Nella condizione in cui (si trova)


Stude sapientiae
Ama lo studio


Studia adolescentiam alunt, senectutem oblectant
Gli studi alimentano la giovinezza e rallegrano la vecchiaia


Stultorum infinitus est numerus
Il numero degli stolti è infinito


Stultum consilium non modo effectu caret, sed ad perniciem quoque mortales devocat
Un consiglio stolto non solo non ottiene buoni risultati, ma anzi mena gli uomini alla rovina


Sub iugum miserunt
(Li) fecero passare sotto il giogo


Sub lege libertas
La libertà sotto la legge


Successor est missus
Fu mandato il successore


Successus ad perniciem multos devocat
Il successo apre a molti la via alla perdizione


Successus improborum plures allicit
La fortuna dei malvagi è una brutta seduzione per molti


Sufficit diei malitia sua
A ciascun giorno basta la sua pena


Summum ius, summa iniuria
Eccesso di giustizia, eccesso d’ingiustizia


Sunt lacrimae rerum
Vi son lagrime per le (nostre) disgrazie


Supremum vale
Addio per sempre, o Addio per l’ultima volta, o L’ultimo addio


Sursum corda!
In alto i cuori!


Sustineas tibi habitu esse similes, qui sint virtute impares
Sopporta che ti siano pari nella dignità, quelli che sono da meno di te per valore


Sutor, ne supra crepidam!
Calzolaio, non oltre la scarpa!


Suum cuique decus posteritas rependit
I posteri rendono a ciascuno il proprio onore