MOTTI LATINI - " D "

Date obolum Belisario
Fate l’elemosina a Belisario


Datur omnibus
Si dà a tutti


Dat veniam corvis, vexat censura columbas
La censura (la critica) risparmia i corvi, e tormenta le colombe


Da ubi consistam
Dammi un punto d’appoggio


Davus sum, non Oedipus
Io sono Davo, non Edipo


Debellare superbos
Abbattere i superbi


Debemur morti nos nostraque
Siamo votati alla morte noi e tutte le nostre cose


Decipimur specie recti
Siamo ingannati dall’apparenza del bene


De gustibus non est disputandum
Non bisogna discutere sui gusti


De lana caprina
Sulla lana delle capre


Delenda Carthago
Bisogna distruggere Cartagine


De minimis non curat praetor
Il pretore non si prende pensiero delle cose infime


Dente lupus, cornu taurus petit
Il lupo assalta con i denti, il toro con le corna


Dente superbo
Con dente sdegnoso


Deo gratias
Sieno rese grazie a Dio


Deo ignoto
Al Dio ignoto


De plano
Facilmente; senza difficoltà; senza tante formalità


De profundis
Dal profondo (dell’abisso)


… Derideri … merito potest, qui sine virtute vanas exercet minas
Giustamente può essere deriso chi, privo di valore, fa lo spaccamontagne


Desinit in piscem
Finisce in coda di pesce


Desipere in loco
Dimenticare la saggezza a proposito, nel momento opportuno


De stercore Ennii
Dall’immondezzaio di Ennio


De te fabula narratur
È di te che si parla in questa favola


Deus, ecce deus
Dio, eccolo


Deus ex machina
Un dio (sceso) dalla macchina


Deus nobis haec otia fecit
Un dio ci ha donato questi ozi (questa felicità)


Diem perdidi
Ho perduto la giornata


Dies irae
Il giorno dell’ira


Difficiles nugae
Bagattelle difficili, laboriose


Difficilius ab honestate quam sol a cursu suo averti potest
È più difficile allontanarlo dall’onestà, che far retrocedere il sole nel suo cammino


Digitus Dei est hic
Qui v’è il dito di Dio


Diligite iustitiam qui iudicatis terram
Amate la giustizia, voi che siete giudici in terra


Dì meliora piis
Che gli dei concedano migliori (tempi, destini) agli uomini pii


Dimidium facti, qui coepit, habet
Chi comincia (bene), ha già metà dell’opera


Dis aliter visum
Gli dei hanno giudicato diversamente


Discite iustitiam moniti, et non temnere divos
Imparate a vivere rettamente dopo questo ammonimento, e a non disprezzare gli dei


Diviserunt sibi vestimenta mea
Si sono divise le mie vesti


Dixi
Ho detto


Donec eris felix, multos numerabis amicos, tempora si fuerint nubila, solus eris
Finchè sarai felice, avrai molti amici; ma se il tempo ti si oscurerà, rimarrai solo


Ducunt volentem fata, nolentem trahunt
I fati conducono chi (loro) acconsente, traggono (a forza) chi resiste


Dulce et decorum est pro patria mori
È dolce e bello morir per la patria


Dulcia linquimus arva
Noi abbandoniamo gli amati campi


Dum nihil habemus maius, calamo ludimus
Quando non abbiamo cose di maggior importanza, giuochiamo con la penna (scriviamo cose leggere)



Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur
Mentre a Roma si tiene consiglio, Sagunto viene espugnata


Dura lex, sed lex
La legge è dura, ma è legge