Ab absurdo
Dall'assurdo
Ab aeterno
Da tutta l’eternità, o da tempo immemorabile
Ab assuetis non fit passio
Le cose comuni, abituali, non fanno impressione
Ab imis (fundamentis)
Dalle fondamenta più profonde
Ab Iove principium
Cominciamo da Giove
Ab ovo
Dall’uovo, cioè dalle prime origini
Absit iniuria verbo
Non offendetevi della parola
Ab tam tenui initio tantae opes sunt profligatae
Da così modesto inizio furono sconfitte sì grandi ricchezze (fu battuta una così grande potenza)
Ab uno disce omnes
Da uno solo conosci tutti gli altri
Ab Urbe condita
Dalla fondazione di Roma
Abusus non tollit usum
L’abuso non toglie l’uso
Acta est fabula
La commedia è finita
Ad augusta per angusta
Alle cose eccelse non si arriva che attraverso alle difficoltà
Ad hoc
Per questo, a proposito
Adhuc sub iudice lis est
La lite è ancora presso il giudice, cioè: non si è ancora proferita la sentenza
Ad litteram
Alla lettera
Ad multos annos
Per molti anni
Ad nutum
Ad un cenno
Ad perpetuam rei memoriam
A memoria perpetua dell’avvenimento
Ad unguem
Fino all’unghia, cioè alla perfezione
Ad unum
Fino all’ultimo, cioè fino ad uno solo; nessuno eccettuato
Ad usum Delphini
Per l’uso del Delfino
Aequo pulsat pede
(La morte) colpisce con piede indifferente
Aere perennius
Più duraturo del bronzo
Age quod agis
Fa (bene) quello che stai facendo
Agnosco veteris vestigia flammae
Conosco i sintomi dell’amore antico
Agnus Dei
Agnello di Dio
Agrum… manibus suis colebat
Coltivava il campo con le proprie mani
A latere
A fianco; Presso a…
Albo signanda lapillo
(Giorno) da segnare con una pietruzza bianca
Alea iacta est
Il dado è gettato
Alleluia
Lode a Dio
Alma mater
Madre fertile
Amicus Plato, sed magis amica veritas
Sono amico di Platone, ma più ancora della verità
Amittit merito proprium qui alienum appetit
Perde giustamente il proprio chi brama l’altrui
Amor et deliciae humani generis
Amore e delizia del genere umano
Angulus ridet
Quest’angolo (di terra) mi sorride
Animus meminisse horret
L’anima si sbigottisce a ricordare
Aquila non capit muscas
L’aquila non prende le mosche
Arcades ambo
Arcadi tutti e due
Ars longa, vita brevis
L’arte è lunga, la vita è breve
Asinus asinum fricat
L’asino accarezza l’asino
Asinus portans mysteria
Un asino che porta i misteri
Audax Iapeti genus
L’audace progenie di Giapeto
Audentes fortuna iuvat
La fortuna aiuta gli audaci
Aurea mediocritas
Mediocrità aurea
Auri sacra fames
Esecrabile brama dell’oro
Aut Caesar, aut nihil
O Cesare, o nulla
Ave, Caesar, morituri te salutant
Salve, Cesare, quelli che stanno per morire ti salutano
Beati pauperes spiritu
Beati i poveri di spirito, cioè gli umili di cuore
Beati qui lugent
Beati quelli che piangono
Beatus ille qui procul negotiis
Felice chi sta lontano dagli affari
Bella matribus detestata
Le guerre che sono detestate dalle madri
Benedictio patris firmat domos filiorum
La benedizione del padre consolida (fa prosperare) le case dei figli
Bene qui latuit, bene vixit
Colui che visse ben nascosto, visse bene
Bis dat qui cito dat
Dà due volte chi dà presto
Bis repetita placent
(Le cose utili) ripetute due volte piacciono
Brevis esse laboro, obscurus fio
Mi studio di essere breve, ma divento oscuro
Caeli enarrant gloriam Dei
I cieli annunziano la gloria di Dio
Caesarem vehis
Porti Cesare
Caput orbis
Capo, centro del mondo
Carmina non dant panem
Le poesie non danno il pane
Carpe diem
Approfitta del giorno presente
Carpent tua poma nepotes
I nipoti raccoglieranno i tuoi frutti
Castigat ridendo mores
Corregge i costumi deridendoli
Casus belli
Caso di guerra
Causa patrocinio non bona, peior erit.
Una cattiva causa, diventerà peggiore col difenderla
Caveant consules
I consoli stiano attenti
Cedant arma togae
La toga sottentri alle armi
Cerebrum non habet
Gli manca il cervello
Ceteris paribus
A parità di tutte le altre circostanze
Cicero pro domo sua
Cicerone per la sua casa
Civis Romanus sum
Sono cittadino Romano
Claudite iam rivos, pueri; sat prata biberunt
Chiudete i ruscelli, o fanciulli, i prati hanno bevuto abbastanza
Caelo tonantem credidimus Iovem Regnare
Noi abbiamo creduto che Giove regnava in cielo, quanto l’abbiamo sentito tuonare
Cogito, ergo sum
Io penso, dunque io esisto
Concordia parvae res crescunt, discordia maximae dilabuntur
Con la concordia le piccole cose crescono, con la discordia anche le più grandi vanno in rovina
Consilia qui dant prava cautis hominibus et perdunt operam et deridentur turpiter
Quelli che danno consigli insidiosi a uomini prudenti, perdono il tempo e sono oggetto di beffe e di riso
Consummatum est
Tutto è finito
Contra potentes nemo est munitus satis
Nessuno è abbastanza difeso contro i potenti
Contraria contrariis curantur
Le malattie si curano con i rimedi contrari
Coram populo
Davanti a (tutto) il popolo; cioè in pubblico; alla presenza di tutti
Crimen laesae (maiestatis)
Delitto di lesa (maestà)
Cuique suum (anche unicuique suum)
A ciascuno il suo
Cuius regio, eius et religio
Tale paese, tale religione
Culpam poena premit comes
Il castigo segue come compagno la colpa
Cuncta supercilio moventis
Muove tutte le cose (l’universo) con un cenno
Currenti calamo
A penna veloce
Curriculum vitae
Carriera della vita
Date obolum Belisario
Fate l’elemosina a Belisario
Datur omnibus
Si dà a tutti
Dat veniam corvis, vexat censura columbas
La censura (la critica) risparmia i corvi, e tormenta le colombe
Da ubi consistam
Dammi un punto d’appoggio
Davus sum, non Oedipus
Io sono Davo, non Edipo
Debellare superbos
Abbattere i superbi
Debemur morti nos nostraque
Siamo votati alla morte noi e tutte le nostre cose
Decipimur specie recti
Siamo ingannati dall’apparenza del bene
De gustibus non est disputandum
Non bisogna discutere sui gusti
De lana caprina
Sulla lana delle capre
Delenda Carthago
Bisogna distruggere Cartagine
De minimis non curat praetor
Il pretore non si prende pensiero delle cose infime
Dente lupus, cornu taurus petit
Il lupo assalta con i denti, il toro con le corna
Dente superbo
Con dente sdegnoso
Deo gratias
Sieno rese grazie a Dio
Deo ignoto
Al Dio ignoto
De plano
Facilmente; senza difficoltà; senza tante formalità
De profundis
Dal profondo (dell’abisso)
… Derideri … merito potest, qui sine virtute vanas exercet minas
Giustamente può essere deriso chi, privo di valore, fa lo spaccamontagne
Desinit in piscem
Finisce in coda di pesce
Desipere in loco
Dimenticare la saggezza a proposito, nel momento opportuno
De stercore Ennii
Dall’immondezzaio di Ennio
De te fabula narratur
È di te che si parla in questa favola
Deus, ecce deus
Dio, eccolo
Deus ex machina
Un dio (sceso) dalla macchina
Deus nobis haec otia fecit
Un dio ci ha donato questi ozi (questa felicità)
Diem perdidi
Ho perduto la giornata
Dies irae
Il giorno dell’ira
Difficiles nugae
Bagattelle difficili, laboriose
Difficilius ab honestate quam sol a cursu suo averti potest
È più difficile allontanarlo dall’onestà, che far retrocedere il sole nel suo cammino
Digitus Dei est hic
Qui v’è il dito di Dio
Diligite iustitiam qui iudicatis terram
Amate la giustizia, voi che siete giudici in terra
Dì meliora piis
Che gli dei concedano migliori (tempi, destini) agli uomini pii
Dimidium facti, qui coepit, habet
Chi comincia (bene), ha già metà dell’opera
Dis aliter visum
Gli dei hanno giudicato diversamente
Discite iustitiam moniti, et non temnere divos
Imparate a vivere rettamente dopo questo ammonimento, e a non disprezzare gli dei
Diviserunt sibi vestimenta mea
Si sono divise le mie vesti
Dixi
Ho detto
Donec eris felix, multos numerabis amicos, tempora si fuerint nubila, solus eris
Finchè sarai felice, avrai molti amici; ma se il tempo ti si oscurerà, rimarrai solo
Ducunt volentem fata, nolentem trahunt
I fati conducono chi (loro) acconsente, traggono (a forza) chi resiste
Dulce et decorum est pro patria mori
È dolce e bello morir per la patria
Dulcia linquimus arva
Noi abbandoniamo gli amati campi
Dum nihil habemus maius, calamo ludimus
Quando non abbiamo cose di maggior importanza, giuochiamo con la penna (scriviamo cose leggere)
Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur
Mentre a Roma si tiene consiglio, Sagunto viene espugnata
Dura lex, sed lex
La legge è dura, ma è legge
Ecce ancilla Dei (o Domini)
Ecco l’ancella del Signore
Ecce homo
Ecco l’uomo
Ecce iterum Crispinus
Ecco di nuovo Crispino
Ego sum qui sum
Io sono colui che è
Eheu! Fugaces … labuntur anni
Ahimè! Gli anni … scorrono velocemente
Eiusdem furfuris
Della medesima crusca
Emunctae naris
Di naso fine; di buon fiuto
Epicuri de grege porcum
Porco del gregge di Epicuro
Eripe me his, invicte, malis
Strappami, o invitto, da questi mali
Errare humanum est
Errare è proprio dell’uomo
Est modus in rebus
V’è una misura in tutte le cose
Et facere et pati fortia romanum est
È da Romano fare e soffrir cose forti (da forte)
… Et formosos saepe inveni pessimos, et turpi facie multos cognovi optimos
… Ho trovato spesso persone belle (di corpo) ma pessime (di cuore); e molte ne ho trovato di ottime, sebbene avessero brutto volto
Etiam periere ruinae
Sono state distrutte perfino le rovine
Eventus docet: stultorum iste magister est
L’esperienza insegna; essa è la maestra degli stolti
Ex abrupto
Improvvisamente
Ex cathedra
Dalla cattedra
Excelsior!
Più in alto!
Exceptis excipiendis
Fatte le debite eccezioni
Ex commodo
Con comodità; a tutto agio
Ex dono
Regalato; proveniente da un dono
Exempli gratia (o causa)
Per esempio
Ex genere Achillis
Della schiatta di Achille
Exigua est virtus praestare silentia rebus. At contra gravis est culpa tacenda loqui
È una piccola virtù il saper mantenere il silenzio sulle cose. Ma è invece una grave colpa il parlare di quelle che dovevano esser taciute
Ex me natam relinquo pugnam Leuctricam
Io lascio la mia figlia, la battaglia di Leuttra
Ex nihilo nihil (fit)
Dal niente non si ricava niente
Ex ore parvulorum veritas
Dalla bocca dei fanciulli (esce) la verità
Exoriare aliquis nostris ex ossibus ultor!
Che nasca un giorno dalle mie ossa (dalle mie ceneri) un vendicatore!
Expende Hannibalem
Pesa Annibale
Experto crede Ruperto
Credi all’esperienza di Roberto
Ex professo
Con cognizione di causa; con competenza
Ex ungue leonem
(Si riconosce) il leone dalle unghie
Faber est suae quisque fortunae
Ciascuno si foggia (e prepara) la propria fortuna
Faciamus experimentum in corpore vili
Facciamo un esperimento in un corpo vile (plebeo)
Facilis descensus Averni
È facile discendere al Tartaro
Facit indignatio versum
Lo sdegno fa scaturire i versi
Fama volat
La fama vola
Favete linguis
Favorite con le lingue, cioè fate silenzio
Felix qui potuit rerum cognoscere causas
Felice colui che ha potuto penetrare nell’essenza delle cose
Fervet opus
Ferve l’opera, il lavoro
Festina lente
Affrettati lentamente
Fiat lux
Sia fatta la luce
Fiat voluntas tua
Sia fatta la tua volontà
Fidus Achates
Il fedele Acate
Finis coronat opus
La fine è quella che corona l’opera
Finis Poloniae
È la fine della Polonia
Flectere si nequeo superos, Acheronta movebo
Se non potrò commuovere gli dei celesti, moverò Acheronte, ossia l’inferno
Fluctuat nec mergitur
È agitata dai flutti, ma non fa naufragio
Foenum habet in cornu
Ha il fieno sulle corna
Forsan et haec olim meminisse iuvabit
Forse un giorno la memoria di questi avvenimenti ci sarà gradita
Fortunae varietas
L’instabilità della fortuna
Fortunam criminis pudeat sui
Si vergogni la fortuna del suo delitto
Fortunate senex
O vecchio fortunato
Frangar, non flectar
Mi lascierò spezzare, ma non piegare
Frustra
Invano
Fugit irreparabile tempus
Il tempo fugge irreparabilmente
Furor arma ministrat
Il furore somministra le armi
Genus irritabile vatum
La progenie dei poeti (è) irritabile
Gloria in excelsis Deo
Gloria a Dio nel più alto (dei cieli)
Gloria victis
Gloria ai vinti
Graecia capta ferum victorem cepit
La Grecia presa (dai Romani), conquistò il feroce vincitore
Grammatici certant, et adhuc sub iudice lis est
I Grammatici discutono, e la contesa non è ancora finita
Grande mortalis aevi spatium
Grande spazio della vita mortale
Gratis et amore (Dei)
Gratuitamente e per amore (di Dio)
Gutta cavat lapidem
La gocciolina scava la pietra
Habemus confitentem reum
Abbiamo il reo confesso
Habemus Pontificem
Abbiamo il Pontefice
Habent insidias hominis blanditiae mali
Le carezze dell’uomo malvagio nascondono inganni
Habent sua fata libelli
(Anche) I libri hanno il loro destino
Haec mutatio dexterae Excelsi
Questa conversione è opera della mano di Dio
Hannibal ad portas
Annibale (è) alle nostre porte
His fretus
Confidando su queste cose
Hoc erat in votis
Questo era il mio desiderio
Hoc opus, hic labor
Ecco la difficoltà, ecco ciò che v’ha di faticoso
Hoc volo, sic iubeo, sit pro ratione voluntas
Io lo voglio, io lo comando, la mia volontà tenga le veci della ragione
Hodie mihi, cras tibi
Oggi a me, domani a te
Homo doctus in se semper divitias habet
L’uomo dotto ha sempre seco le sue ricchezze
Homo homini lupus
L’uomo è un lupo per l’uomo
Homo in periclum simul ac venit callidus, reperire effugium querit alterius malo
L’uomo astuto, quando si trova in qualche pericolo, suole uscirne con danno degli altri
Homo sum, nihil humani a me alienum puto
Io sono uomo e nulla di ciò che è proprio dell’umanità, mi è estraneo
Honos alit artes
L’onore dà vita alle arti
Horas non numero nisi serenas
Non conto che le ore serene
Horresco referens
Inorridisco a raccontarlo
Hostis humani generis
Nemico del genere umano
Humanitati qui se non accommodat, plerumque poenas oppetit superbiae
Chi non si adatta alla gentilezza, per lo più paga il fio della propria superbia
Humiles laborant, ubi potentes dissident
Sono i dipendenti che soffrono, quando quelli che comandano sono in discordia
Iam proximus ardet Ucalegon
Brucia già il vicino palazzo di Ucalegonte
Ignoti nulla cupido
Non si prova desiderio di ciò che non si conosce
Ignoto militi
Al soldato sconosciuto
Iliacos intra muros peccatur et extra
Si pecca sia entro le mura di Troia, che fuori di esse
Impavidum ferient ruinae
Impavido lo colpiranno le rovine
Imperium in imperio
Uno Stato nello Stato
In articulo mortis
All’atto della morte
In cauda venenum
Nella coda sta il veleno
Incidis in Scyllam, cupiens vitare Charybdin
Se cerchi di evitare Cariddi, cadrai in Scilla
In crastinum differo res severas
Differisco a domani gli affari seri
Inde irae
Da questo (provengono) le ire
In diebus illis
In quei giorni
Indocti discant et ament meminisse periti
Imparino gli ignoranti, e quelli che sanno amino di rinfrescar le loro cognizioni
In exitu Israel de Aegypto
Nell’uscita d’Israele dall’Egitto
In facie Ecclesiae
Dinanzi alla Chiesa
Infandum, regina, iubes renovare dolorem
Tu mi costringi, o regina, a rinnovare un indicibile dolore
In hoc signo vinces
Con questo segno vincerai
In medio stat virtus
La virtù sta nel mezzo
Inops, potentem dum vult imitari, perit
Il debole, quando vuole imitare il potente, va in rovina
In partibus (infidelium)
Nelle regioni (degli infedeli)
In primis
Soprattutto
In principatu commutando saepius nil praeter domini nomen mutant pauperes
Nei mutamenti di governo i poveri spesso non cambiano che il nome del padrone
In rerum natura
Nella natura delle cose
In sacris
Negli Ordini
In silvam non ligna feras insanius
Non essere così insensato da portar legna in una foresta
Inter Divos relatus est
Fu annoverato fra gli dei
Inter nos
Fra di noi
In utroque iure
Nell’uno e nell’altro Diritto
Invenit calvus forte in trivio pectinem
Un uomo calvo trovò per caso ad un incrocio un pettine
Invidia gloriae comes
L’invidia compagna della gloria
In vino veritas
Nel vino sta la verità
Invita Minerva
Contro la volontà di Minerva
Ipso facto
Per il fatto medesimo oppure Nel medesimo istante
Ira furor brevis est
L’ira è un furore breve, cioè una passeggera follia
Is fecit cui prodest
Ha commesso (il delitto) colui al quale (il delitto) è utile
Iurare in verba magistri
Giurare sulle parole del maestro
Ius gentium
Il Diritto dei popoli
Labor omnia vincit improbus
Una fatica tenace supera tutte le difficoltà
Lapsus calami
Errore dovuto alla penna
Lapsus linguae
Errore sfuggito alla lingua
Latet anguis in herba
Nell’erba sta nascosta una serpe
Laudatis utiliora, quae contempseris, saepe inveniri … testis haec narratio est
La favola insegna che spesso si scopre esser più utili le cose da noi disprezzate che quelle apprezzate
Laudator temporis acti
Colui che loda il tempo passato
Levius fit patientia quidquid corrigere est nefas
Con la pazienza si rende più tollerabile ciò che non si riesce d’emendare
Lippis (notum) et tonsoribus
(Cosa conosciuta) dai miopi e dai barbieri
Lucidus ordo
Un ordine limpido, chiaro
Ludus animo debet aliquando dari, ad cogitandum melior ut redeat tibi
Di tanto in tanto bisogna dar riposo all’animo, affinchè poi sia più sveglio nel pensare
Lupus et agnus
Il lupo e l’agnello
Lupus in fabula
Il lupo nella favola
Lux veritatis
(La Storia è) luce di verità
Macte animo!
Orsù coraggio!
Magistra vitae
Maestra della vita
Magnae spes altera Romae
Seconda speranza della grande Roma
Magni nominis umbra
L’ombra di un grande nome
Magnos homines virtute metimur, non fortuna
I grandi uomini non si misurano dalla fortuna, ma dalla virtù
Maior e longinquo reverentia
La lontananza aumenta il prestigio
Maiores pennas nido
Ali più grandi del nido
Malesuada fames
La fame cattiva consigliera
Mane, thecel, phares
Pesato, contato, diviso
Manibus date lilia plenis
Versate gigli a piene mani
Manu militari
Con l’aiuto della forza militare
Margaritas ante porcos
Le pietre preziose davanti ai porci
Materiam superabat opus
Il lavoro vinceva la materia
Maxima debetur puero reverentia
Al fanciullo si deve il massimo rispetto
Medice, cura te ipsum
Medico, cura te stesso
Medio tutissimus ibis
Nel mezzo camminerai sicurissimo
Melioribus annis
Negli anni più felici
Me, me adsum qui feci
Io, io son che l’ho fatto
Mens agitat molem
Lo spirito vivifica la materia
Mens sana in corpore sano
Anima sana in corpo sano
Minus habens
Che ha meno
Miserere
(Signore) abbi pietà
Modus vivendi
Modo di vivere
Mons parturibat
Un monte stava per partorire
Monstrum horrendum, informe, ingens
Mostro orribile, deforme, colossale
Mors acerba
Morte acerba, prematura
Mors ultima linea rerum est
La morte è l’ultima linea di tutte le cose
Mors ultima ratio
La morte è la ragione finale (di ogni cosa)
Motu proprio
Di propria iniziativa
Motus in fine velocior
Il moto è più veloce verso la fine
Multi sunt vocati, pauci vero electi
Molti sono chiamati, ma pochi gli eletti
Mutatis mutandis
Fatte le debite mutazioni
Mutato nomine, de te fabula narratur
Cambiando nome, è di te che si parla nella favola
Natura abhorret a vacuo
La natura ha orrore del vuoto
Naturam expellas furca, tamen usque recurret
Anche se caccerai la natura con la forca, essa ritornerà
Natura non facit saltus
La natura non fa salti
Nec mortale sonans
(Voce che) non ha l’accento di quella dei mortali
Nec plus ultra
Non più avanti
Ne gloriari libeat alienis bonis
Affinchè qualcuno non si vanti dei meriti altrui
Nemo plus iuris transferre potest quam ipse habet
Nessuno può trasferire più diritti di quanti ne abbia
Nemo Romanorum pacis mentionem habere dignatus est
Nessuno dei Romani si degnò far menzione della pace
Nemo sua sorte contentus
Nessuno è mai soddisfatto della sua condizione
Neque semper arcum tendit Apollo
Apollo non tende sempre il proprio arco
Nescio vos
Non vi conosco
Nescit vox missa reverti
La parola, una volta pronunciata, non si può più richiamare indietro
Nigro notanda lapillo
(Giorno) da segnare con una pietruzza nera
Nihil sub sole novum
(Non v’è) nulla di nuovo sotto il sole
Nil admirari
Non stupirsi di cosa alcuna
Nimium ne crede colori
Non fidarti troppo del colore
Nitimur in vetitum semper cupimusque negata
Aspiriamo sempre a ciò che è proibito e desideriamo le cose negate
Noli adfectare quod tibi non est datum delusa ne spes ad querelam recidat
Non aspirare a ciò che non ti è stato dato, affinchè la tua speranza delusa non abbia motivo di lamentarsi
Non decet
Non conviene
Nondum matura est; nolo acerbam sumere
Non è ancora matura; non voglio prenderla acerba
Non erat hic locus
Non era qui il suo luogo
Non ignara mali, miseris succurrere disco
Conoscendo io stessa il dolore, so venire in aiuto agli infelici
Non multa, sed multum
Non molte cose, ma molto (bene)
Non omnia possumus omnes
Non tutti possiamo fare ogni cosa
Non omnis moriar
Non morrò interamente
Non posse bene geri rempublicam multorum imperiis
Non potersi governare bene uno Stato sotto il comando di diversi
Non scholae sed vitae discimus
Non studiamo per la scuola, ma per la vita
Non semper ea sunt, quae videntur; decipit frons prima multos: rara mens intelligit quod interiore condidit cura angulo
Le cose non sono sempre tali quali si mostrano; il loro primo aspetto inganna molti; poche menti scoprono ciò che l’industria nascose nell’intimo di esse
Non virtute hostium, sed amicorum perfidia decidi
Non al valor dei nemici, ma alla perfidia degli amici debbo la mia rovina
Nosce te ipsum
Conosci te stesso
Nos nostraque debemus morti
Noi e le nostre cose siamo votati alla morte
Notumque furens quid femina possit
È noto di che cosa sia capace una donna sulle furie
Nulla dies sine linea
Nessun giorno senza una linea
Nullam adhibuit memoriam contumeliae
Non si ricordò affatto dell’offesa (ricevuta)
Nulli nocendum: siquis vero laeserit, multandum simili iure
Non si deve nuocere a nessuno; che se alcuno l’abbia fatto, pagherà la pena del taglione
Numera stellas, si potes
Conta le stelle, se puoi
Numero Deus impare gaudet
Dio ama i numeri dispari
Numquam est fidelis cum potente societas
L’alleanza con il potente non è mai sicura
Nunc dimittis servum tuum, Domine
Ora licenzia il tuo servo, o Signore
Nunc est bibendum
È adesso che bisogna bere
Nutrimentum spiritus
Cibo dell’anima
Obsequium amicos, veritas odium parit
L’adulazione procaccia amici, la verità s’attira l’odio
O cives, cives quaerenda pecunia primum est, virtus post nummos
O cittadini, cittadini, prima si deve cercare il danaro; dopo il danaro la virtù
Oderint, dum metuant
(Mi) abbiano in odio, purchè (mi) temano
Odi profanum vulgus
Io odio il volgo profano
O felix culpa!
O colpa felice
O fortunatos nimium, sua si bona norint, agricolae
Troppo fortunati sarebbero i contadini, se conoscessero i loro beni (la loro felicità)
Oleum et operam perdidi
Ho sciupato l’olio e la fatica
Omne ignotum pro magnifico
Tutto ciò che è sconosciuto, è sublime
Omnes feriunt
Tutte feriscono
Omne tulit punctum, qui miscuit utile dulci
Ha raggiunta la perfezione che ha saputo congiungere l’utile e il dilettevole
Omnia munda mundis
Tutto è puro per quelli che sono puri
Omnia tempus habent
Tutte le cose hanno il loro tempo (opportuno)
Omnia vincit amor
L’amore vince ogni cosa
Omnis homo mendax
Ogni uomo è menzognero
Opes invisae merito sunt forti viro, quia dives arca veram laudem intercipit
Le ricchezze sono giustamente disprezzate dall’uomo saggio, perché uno scrigno ricco impedisce la lode genuina
Orbis terrarum divitias accipere nolo pro patriae caritate
A tutte le ricchezze del mondo preferisco l’amore per la patria
Osanna
Salve! Evviva!
Os homini sublime dedit
(Dio) diede all’uomo un volto sublime (cioè rivolto al cielo)
O tempora! O mores!
O tempi! O costumi!
O terque quaterque beati!
O tre e quattro volte beati!
Otium cum dignitate
Riposo decoroso
O ubi campi!
Oh, dove sono i campi!
Panem et circenses
Pane e giuochi circensi
Parcere subiectis et debellare superbos
Perdonare a quelli che si sottomettono e conculcare i superbi
Parce sepulto!
Perdona al sepolto
Pares cum paribus facillime congregantur
Ciascuno molto facilmente (cioè di preferenza) frequenta i suoi simili
Paritur pax bello
La pace si procura con la guerra
Parturiunt montes: nascetur ridiculus mus
Partoriscono i monti: nascerà un ridicolo topolino
Parva libellum sustine patientia
Sopporta con un po’ di pazienza il mio libretto
Parva, sed apta mihi
Piccola, ma sufficiente per me
Passim
Qua e là
Patria est ubicumque est bene
La patria è qualsiasi luogo ove si sta bene
Pauci quos aequus amavit Iuppiter
I pochi mortali che il giusto Giove predilesse
Paucis temeritas est bono, multis malo
La temerità a pochi è utile, a molti è nociva
Paulo maiora canamus
Cantiamo cose alquanto più importanti
Paupertas impulit audax
La povertà audace (mi) spinse
Pax et bonum
Pace e bene
Pecuniae obediunt omnia
Tutto obbedisce al danaro
Pecunia fidens
Confidando nel danaro
Peras imposuit Iuppiter nobis duas
Giove ci diede due bisacce
Per fas et nefas
Con mezzi giusti ed ingiusti
Per quae peccat quis, per haec et torquetur
Ciascuno sarà punito con quegli stessi mezzi coi quali ha peccato
Pertransiit benefaciendo
Passò facendo del bene
Poenae mora longa
(Talora) il castigo è tardo
Post equitem sedet atra cura
Il nero affanno siede dietro al cavaliere
Post fata resurgo
Dopo la morte torno a nascere
Post hoc, ergo propter hoc
Dopo questo, dunque per questo
Post nubila Phoebus
Dopo la pioggia il sole
Pravo favore labi mortales solent
Gli uomini sogliono cadere in errore per causa di ingiusto favoritismo
Principiis obsta
Resisti ai principi
Pro aris et focis
Per gli altari e per i focolari
Pro memoria
Per la memoria
Pulsate et aperietur vobis
Battete, e vi sarà aperto
Punica fides
Fedeltà cartaginese
Qualis artifex pereo!
Quale grande artista muore in me!
Qualis pater, talis filius
Quale è il padre, tale è il figlio
Quamvis sublimes debent humiles metuere , vindicta docili quia patet sollertiae
Gli uomini di condizione elevata devono temere quelli di bassa condizione, perché all’uomo destro e sagace, la vendetta è agevole
Quandoque bonus dormitat Homerus
Qualche volta s’addormenta anche il buon Omero
Quantum mutatus ab illo!
Quanto diverso da quello (che prima era)!
Quantum satis
Quanto basta
Quemcumque populum tristis eventus premit, periclitatur magnitudo principum, minuta plebes facili praesidio latet
Se una calamità sovrasta ad un popolo, sono i grandi principi che sono in pericolo; la plebe minuta trova facilmente uno scampo
Quem di diligunt adulescens moritur
Muore giovane chi è amato dagli dei
Quia tu gallinae filius albae, nos viles pulli, nati infelicibus ovis
Perché tu sei figlio della gallina bianca, noi siamo meschinissimi pulcini, nati da uova disgraziate
Quicumque amisit dignitatem pristinam, ignavis etiam iocus est in casu gravi
Chiunque abbia perduta la primiera dignità, nella sua disgrazia è gioco anche dei vili
Quicumque turpi fraude semel innotuit, etiam si verum dicit, amittit fidem
Chi è stato trovato bugiardo una volta, anche se dice il vero non è creduto
Quidquid delirant reges, plectuntur Achivi
Tutti gli sbagli dei re, sono i Greci che li scontano
Qui fert malis auxilium, post tempus dolet
Chi aiuta i malvagi, alla fine avrà a dolersi
Qui habet aures audiendi, audiat
Chi ha orecchi per intendere, intenda
Qui natus est infelix, non vitam modo tristem decurrit, verum post obitum quoque persequitur illum dura fati miseria
Chi è nato infelice, non solo mena una vita grama, ma anche dopo la morte è perseguitato dalla perversità del suo duro destino
Qui pretium meriti ab improbis desiderat, bis peccat
Chi vuol farsi pagare i servigi resi agli improbi, sbaglia due volte
Qui se committit homini tutandum improbo, auxilium dum requirit, exitium invenit
Chi si affida, per aiuto, all’improbo; mentre cerca soccorso, trova la sua rovina
Qui se laudari gaudet verbis subdolis sera dat poenas turpes poenitentia
Chi gode di sentirsi esaltare con parole adulatrici, ne porta poi la pena con tardo pentimento e con vergogna
Qui sine peccato est vestrum, primus lapidem mittat
Chi di voi è senza peccato, scagli la prima pietra
Quis, quid, ubi, quibus auxiliis , cur, quomodo, quando?
Chi, che cosa, dove, con quali mezzi, perché, in quale modo, quando?
Quis tulerit Gracchos de seditione querentes?
Chi avrebbe potuto sopportare i Gracchi quando si lamentavano di una sedizione?
Quod fuimus lauda, si iam damnas quod sumus
Loda ciò che fummo se non ti piace ciò che siamo
Quod scripsi scripsi
Quello che ho scritto, ho scritto cioè Non voglio cambiar quanto ho scritto
Quorum pars magna fui
(Avvenimenti) dei quali io fui gran parte
Quos ego …
Che io …
Quos vult Iuppiter perdere, dementat prius
Giove toglie prima la ragione a quelli che vuol rovinare
Quot capita, tot sententiae
Quante teste, altrettanti giudizi
Quousque tandem … ?
E fino a quando … ?
Ranae vagantes liberis paludibus clamore magno regem petiere a Iove
Le rane vaganti in libertà nelle paludi, con grandi grida chiesero a Giove un Re
Rara avis in terris
Uccello raro sulla terra
Rari nantes in gurgite vasto
Rari naufraghi sull’immenso mare
Reddite quae sunt Caesaris Caesari, et quae sunt Dei Deo
Rendete a Cesare quel che è di Cesare, e a Dio quel che è di Dio
Regis ad exemplum totus componitur orbis
Tutto il mondo segue l’esempio del Re
Regnare nolo, liber ut non sim mihi
Preferisco non regnare, piuttosto che perdere la libertà
Repente liberalis stultis gratus est, verum peritis irritos tendit dolos
Chi è liberale fuor dell’usato, si rende amico agli stolti, ma invano tende insidie agli accorti
Res magnae gestae sunt
Grandi cose furono fatte
Res sacra miser
L’infelice è cosa sacra
Risu inepto res ineptior nulla est
Non v’è cosa più goffa d’un riso scipito
Risum teneatis, amici?
Potete, o amici, trattenere il riso?
Rudis indigestaque moles
Massa confusa e informe
Saepius ventis agitatur ingens pinus
Più spesso viene agitato dai venti l’eccelso pino
Salus populi suprema iex esto
La salvezza del popolo deve essere la legge suprema
Salve magna parens frugum, Saturnia tellus, Magna virum
Salve, terra di Saturno, grande madre di biade e di uomini
Satis vixi, invictum enim morior
Ho vissuto abbastanza, poichè muoio invitto
Sedet aeternumque sedebit
Siede e siederà in eterno
Semel in anno licet insanire
Una volta all’anno è lecito impazzire
Semitam, per quam non revertar, ambulo
Io cammino per una via dalla quale non tornerò più indietro
Sequitur superbos victor a tergo Deus
Dio segue alle spalle i superbi
Servum pecus
Gregge servile
Sesquipedalia verba
Parole d’un piede e mezzo, cioè paroloni lunghi
Sibi non cavere et aliis consilium dare stultum
Non provvedere a se stessi e pretendere di consigliare agli altri, è cosa stolta
Sic itur ad astra
Così si va alle stelle
Sic, sic, iuvat ire sub umbras
Così, così devo scendere fra le ombre
Sic transit gloria mundi
Così passa la gloria del mondo
Si fractus illibatur orbis impavidum ferient ruinae
Anche se il mondo cadesse a pezzi, le sue rovine mi colpirebbero impavido
Si mihi difficilis formam natura negavit, ingenio formae damna rependo meae
Se la natura matrigna mi ha negato la bellezza, con l’ingegno supplisco ai difetti della mia forma
Sine causa
Senza motivo
Sine die
Senza (fissare) il giorno, la data
Sine ira et studio
Senza prevenzione e partigianeria
Si parva licet componere magnis
Se è lecito paragonare le piccole cose alle grandi
Sine qua, non (sott. Conditio)
Senza la quale, no
Sit … sermo vester: est, est; non, non
Sia … il vostro parere: sì, sì: no, no
Sit tibi terra levis
Ti sia la terra leggera
Si vis me flere, flendum est primum ipsi tibi
Se vuoi che io pianga, devi piangere prima tu stesso
Si vis pacem, para bellum
Se vuoi la pace, prepara la guerra
Solent mendaces luere poenas malefici
I bugiardi sogliono pagare il fio del male che fanno
Solet a despectis par referri gratia
I disprezzati spesso rendono pan per focaccia
Sol lucet omnibus
Il sole risplende per tutti
Spes sibi quisque
Ciascuno (sia) speranza a se stesso
Spes ultima dea
La speranza (è) l’ultima dea
Spiritus ubi vult spirat
Lo spirito spira ove vuole
Statu quo
Nella condizione in cui (si trova)
Stude sapientiae
Ama lo studio
Studia adolescentiam alunt, senectutem oblectant
Gli studi alimentano la giovinezza e rallegrano la vecchiaia
Stultorum infinitus est numerus
Il numero degli stolti è infinito
Stultum consilium non modo effectu caret, sed ad perniciem quoque mortales devocat
Un consiglio stolto non solo non ottiene buoni risultati, ma anzi mena gli uomini alla rovina
Sub iugum miserunt
(Li) fecero passare sotto il giogo
Sub lege libertas
La libertà sotto la legge
Successor est missus
Fu mandato il successore
Successus ad perniciem multos devocat
Il successo apre a molti la via alla perdizione
Successus improborum plures allicit
La fortuna dei malvagi è una brutta seduzione per molti
Sufficit diei malitia sua
A ciascun giorno basta la sua pena
Summum ius, summa iniuria
Eccesso di giustizia, eccesso d’ingiustizia
Sunt lacrimae rerum
Vi son lagrime per le (nostre) disgrazie
Supremum vale
Addio per sempre, o Addio per l’ultima volta, o L’ultimo addio
Sursum corda!
In alto i cuori!
Sustineas tibi habitu esse similes, qui sint virtute impares
Sopporta che ti siano pari nella dignità, quelli che sono da meno di te per valore
Sutor, ne supra crepidam!
Calzolaio, non oltre la scarpa!
Suum cuique decus posteritas rependit
I posteri rendono a ciascuno il proprio onore
Tantae molis erat Romanam condere gentem
Impresa tanto grave era il creare la nazione romana
Tantaene animis caelestibus irae!
Può albergare sì grande sdegno nell’animo degli Dei?
Telum imbelle sine ictu
Freccia innocua e senza forza
Temporibus callidissime inserviens
Servendo con somma astuzia ai tempi
Tempus edax rerum
Il tempo che tutto divora
Terminus a quo … Terminus ad quem
Punto di partenza … Punto d’arrivo
Testis temporum
Testimonio dei tempi
Timeo Danaos et dona ferentes
Temo i Greci anche quando portano doni
Timeo hominem unius libri
Temo l’uomo di un sol libro
Totam aeque vitam miscet dolor et gaudium
La vita è un giusto miscuglio di dolori e di gioie
Trahit sua quemque voluptas
Ciascuno ha le proprie inclinazioni
Tulit alter honores
Un altro ebbe gli onori (a lui dovuti)
Tu ne cede malis, sed contra audentior ito
Non lasciarti opprimere dalle calamità, ma va loro incontro coraggiosamente
Tu quoque, fili!
Anche tu, o figlio!
Tu regere imperio populos, Romane, memento
Tu, o Romano, ricordati di governare i popoli col tuo dominio, cioè ricordati della missione imperiale di Roma
Tuta est hominum tenuitas; magnae periclo sunt opes obnoxiae
La mediocrità è al sicuro; le grandi ricchezze sono esposte ai pericoli
Ultima forsan
Forse l’ultima
Ultima ratio regum
Ultima ragione dei Re
Una salus victis nullam sperare salutem
L’unico vantaggio dei vinti è quello di non sperare nella salvezza
Unguibus et rostro
Con le unghie e con il becco
Urbi et orbi
A Roma e al mondo
Utilius homini nihil est quam recte loqui sed ad perniciem solet agi sinceritas
Non v’è cosa più utile all’uomo che la franchezza nel parlare; ma la sincerità suole finire col danno
Ut pictura poesis
La poesia è come la pittura
Vae victis!
Guai ai vinti!
Vanitas vanitatum et omnia vanitas
Vanità delle vanità e tutto è vanità
Vare, legiones redde!
Varo, rendimi le legioni!
Variam habuere fortunam
Ebbero varia fortuna
Velut aegri somnia
Come sogni di malato
Veniam petimus damusque vicissim
Domandiamo e concediamo scambievolmente (questa) licenza
Veni, vidi, vici
Venni, vidi, vinsi
Vera incessu patuit dea
Dal portamento si dimostrò una vera dea
Verba volant, scripta manent
Le parole volano, ma gli scritti rimangono
Veritas odium parit
La verità partorisce l’odio
(Verum) est aviditas dives et pauper pudor
(Ma) è l’avidità che trionfa, e la modestia è conculcata
Video lupum
Vedo il lupo
Video meliora proboque, deteriora sequor
Vedo le cose migliori e le approvo, ma seguo le peggiori
Viresque acquirit eundo
E acquista le forze camminando
Viribus unitis
Con l’unione delle forze
Virtute duce, comite fortuna
Sotto la condotta della virtù, in compagnia della fortuna
Virtutem incolumem odimus; sublatam ex oculis quaerimus invidi
Odiamo la virtù viva (gli uomini virtuosi viventi); ma toltaci dagli occhi, la cerchiamo con invidia
Virtutis expers verbis iactans gloriam ignotos fallit, notis est derisui
Chi manca di valore e tuttavia esalta le sue opere, inganna chi non lo conosce, ma vien deriso da chi sa valutarlo
Vivit sub pectore vulnus
La ferita sanguina nell’intimo del cuore
Volenti non fit iniuria
A chi consente non si fa ingiuria
Vox clamantis in deserto
Voce di chi grida nel deserto
Vox populi, vox Dei
Voce di popolo, voce di Dio
Vulgare amici nomen, sed rara est fides
Comune è il nome d’amico, ma la fedeltà è rara