PUO' NEGARSI LA CITTADINANZA ALL'IMMIGRATO APPARTENENTE A MOVIMENTI RELIGIOSI POTENZIALMENTE OFFENSIVI PER LO STATO

Con la sentenza n. 7637 depositata il 4 dicembre 2009, il Consiglio di Stato ha riaffermato il principio in tema di concessione della cittadinanza italiana secondo cui la P.A. gode di ampia discrezionalità con valutazione che si estende non solo alla capacità dello straniero di ottimale inserimento nella comunità nazionale nei profili dell’apporto lavorativo e della integrazione economica e sociale, ma anche in ordine all’assenza di “vulnus” per le condizioni di sicurezza dello Stato. Sotto tale ultimo aspetto ben possono assumere rilievo le specifiche frequentazioni dello straniero e l’appartenenza a movimenti anche religiosi che, per posizioni estremistiche, possano incidere sulle condizioni di ordine e di sicurezza pubblica.

Pertanto, ben può la P.A. rifiutare di dare la cittadinanza a uno straniero che appartenga ad un gruppo religioso, i cui rapporti con organizzazioni politiche, anche se ispirate ad un determinato credo religioso, per modalità di azione e principi ispiratori si configurano, nell’attuale contingenza politica ed internazionale, potenzialmente offensive della sicurezza della Repubblica.