L'AUTOMATISMO DELLA ESCLUSIONE DALLA GARA SOVRINTENDE ALLA MORALITA' DELLE IMPRESE CONCORRENTI.

Esclusione automatica dalle gare per chi ha subito condanne relative a reati commessi contro lo Stato e la comunità. Pertanto, si legge nella decisione n. 3560 del Consiglio di Stato, è senza fondamento e quindi da respingere il ricorso presentato contro il provvedimento di esonero dalla procedura indetta per l'affidamento del servizio di ristorazione della sede centrale del comando di vigili del fuoco, disposta a causa della condanna per violazione delle norme sulla disciplina igienica della produzione e della vendita di sostanze alimentari e di bevande. L'obiettivo della norma (articolo 38 del Dlgs n. 163 del 2006) - che fa scattare l'allontanamento dagli appalti pubblici dei destinatari di sentenze di condanne passate in giudicato ovvero di decreti penali irrevocabili e di pronunce emesse in applicazione della pena su richiesta ai sensi dell'articolo 444 del Cpp, per reati gravi commessi in danno dello Stato o della Comunità - è di evitare che la Pa contragga obbligazioni con soggetti che non garantiscono un'adeguata moralità professionale.



Consiglio di Stato - Sezione VI - Decisione 4 giugno 2010 n. 3560 - Presidente Barbagallo